Uno dei fastidi maggiori nei quali può incorrere un amministratore di rete scolastica è quello di dover reinstallare un computer in cui siano stati alterati o cancellati, per negligenza o intenzionalmente, il sistema operativo o i programmi installati. Se il problema riguarda il sistema operativo, spesso la soluzione più semplice può essere una reinstallazione sopra la versione precedente, in modo che tutte le configurazioni restino inalterate. Analogo è il caso in cui è un solo programma a non funzionare più. Diversa appare invece la situazione quando l'alterazione o la cancellazione riguardano contemporaneamente sistema operativo e programmi, o quando, malauguratamente, qualcuno ha effettuato cancellazioni massive del disco fisso o l'ha formattato. Impostando i criteri di protezione di una rete scolastica, è sempre necessario precludere la possibilità di effettuare operazioni di questo genere, ma non si può escludere con certezza che qualche alunno smaliziato sia in grado di aggirare le protezioni. Il ripristino del disco fisso di un computer è un'operazione che richiede molto tempo, soprattutto se sono numerosi i programmi installati. La tecnologia, però, può venire in aiuto al docente amministratore di rete, attraverso l'uso di software che consente la clonazione dei dischi creandone immagini settore per settore. Si tratta di un processo ben diverso dal backup. Mediante la creazione di un disco immagine, si replica la struttura del disco settore per settore, garantendo la possibilità di ripristinarla esattamente uguale. Un backup, invece, copia solo dei dati e li ripristina senza tenere conto di dove fossero allocati. Se provate, ad esempio, a eseguire il backup di un intero disco e in seguito a ripristinarlo su un disco nuovo, potrete osservare che il sistema operativo non partirà, non venendo ripristinato il settore di boot. Con l'immagine, invece, il disco viene ripristinato uguale all'originale, settore per settore, anche su un modello diverso o con capacità diverse. Su quest'ultima possibilità torneremo in seguito. Per ora analizzeremo situazioni ottimali per l'uso della procedura di clonazione. Quando conviene clonare un disco? Per clonare un disco occorre uno spazio abbastanza cospicuo sull'hard disk di un altro computer. I programmi che si useranno dispongono di algoritmi di compressione e sono in grado di ottimizzare la creazione di un'immagine; la dimensione dell'immagine, tuttavia, dipende dalla quantità di dati presente nel disco sorgente. Nelle prove effettuate, un disco fisso da 3.2 Gb con circa 1.4 Gb di dati ha prodotto un'immagine di 700/800 Mb. Per questo motivo, non si può certo pensare di clonare tutti i dischi di una rete. La clonazione è conveniente solo quando nella rete siano presenti più computer uguali, o almeno simili. In un'aula, potremmo avere molti computer uguali, acquistati contemporanemente e sui quali sia stato installato lo stesso software. Questa è naturalmente la situazione migliore. Computer simili possono essere quelli acquistati in diverse occasioni e, quindi, con caratteristiche tecniche differenti, ma che abbiano lo stesso sistema operativo e gli stessi programmi installati. Anche in questo caso la clonazione può essere conveniente, magari scegliendo uno dei computer del tipo più diffuso nell'aula. Al momento del ripristino su una macchina diversa, però, dobbiamo ricordarci di correggere le differenze, ad esempio adeguando la dimensione delle partizioni, reinstallando le schede di rete o le schede video ecc.). Se la rete contiene computer molto diversi tra loro, soprattutto riguardo alle installazioni (ad es. un'aula per il CAD e una per la videoscrittura), è preferibile effettuare diverse clonazioni. Se i computer sono totalmente diversi, allora è meglio lasciar stare. Come avviene in generale il processo di clonazione? I programmi per la clonazione hanno interfacce differenti e sono ovviamente incompatibili tra loro, ma seguono comunque procedure comuni. La prima cosa che balza agli occhi è che questi programmi lavorano in DOS; ciò può sembrare anacronistico, ma non è così. Infatti, il ripristino di un'immagine deve poter avvenire anche su un disco solo partizionato, per cui è necessario un sistema operativo che faccia partire la macchina e la metta in rete, e che sia archiviabile in un floppy disk da 1.44 Mb. La procedura standard infatti è la seguente:
Ciò di cui bisogna assolutamente disporre sono i driver MSDOS delle schede del computer d'origine della clonazione e dei computer di destinazione, nel caso siano diversi. Dobbiamo inoltre disporre del Microsoft Network Client for MSDOS v3.0 che si trova facilmente nel sito Microsoft oppure nel Cdrom di installazione di Windows NT4 server. La clonazione, a seconda del programma e dei parametri che si impongono, può richiedere anche alcune ore. Per ottimizzare l'immagine, è sempre meglio effettuare una preventiva preparazione, utilizzando un'apposita voce del programma. In tal modo verranno azzerati gli spazi vuoti; per risparmiare spazio si può utilizzare un algoritmo di compressione, ma ciò impone ovviamente un rallentamento dell'operazione. L'opzione di compressione è senz'altro indicata in caso di clonazione attraverso la rete, in quanto il ridotto trasferimento di dati compenserà il tempo impiegato per comprimere. La creazione dell'immagine è, tuttavia, un'operazione da compiere raramente, e avviene in modo automatico, per cui si potrebbe iniziarla di prima mattina, verificando i risultati dopo qualche ora. Il ripristino dell'immagine è più o meno il processo contrario, solo che richiede molto meno tempo: con una rete Fast Ethernet la restituzione dell'immagine di una partizione di 3 o 4 Gb avviene in circa 5-10 minuti. Un aspetto senz'altro interessante è il fatto che il ripristino di un'immagine può avvenire simultaneamente anche per diversi computer. Si potrebbe, pertanto, rappresentare uno scenario in cui l'amministratore di rete configura in modo ottimale un computer, installando tutto il software previsto e, poi, crea un'immagine del disco di quel computer. In una fase successiva, egli potrà ripristinare l'immagine su più computer contemporaneamente. La creazione del disco di lavoro Come già detto, dobbiamo preparare un disco di avvio che contenga il software necessario per connettersi alla rete. I programmi per la clonazione offrono un'utility che dovrebbe consentire la creazione automatica di questo dischetto; le procedure sono simili, per cui in questa fase prenderemo in esame i tratti comuni. Per prima cosa, occorrono i driver per MSDOS della scheda di rete del computer che si intende clonare o ripristinare. Già questo potrebbe essere un problema qualora il System Administrator non sia stato accorto, a suo tempo, nel conservare i dischetti che di solito sono forniti con le schede o con i computer. Si può comunque fare ricorso a Internet e cercare i driver nel sito del produttore. Siti da cui partire per ricerche di driver sono http://www.driverguide.com/ o la sezione driver di http://www.windows95.com. Il floppy viene prima formattato e reso avviabile, poi vi si copiano i file necessari per il collegamento in rete e per la mappatura della cartella del server su cui riversare l'immagine. Se tutto si è svolto correttamente, il programma viene eseguito ed è possibile, come vedremo poi in dettaglio, creare o ripristinare un'immagine. Il caso di un errato caricamento della rete indica che, molto probabilmente, i driver della scheda non sono quelli corretti. Sarà necessario reperire i driver MSDOS giusti per la scheda. Di norma, in una rete scolastica si trovano computer diversi e, quindi, anche schede di rete con chipset diversi. Il System Administrator dovrà preoccuparsi di predisporre differenti set di dischetti; un'operazione del resto semplice, in quanto basta cambiare i driver della scheda. Anche la scelta dei protocolli può generare difficoltà. Se la rete ha un server DHCP, conviene utilizzare il protocollo TCP/IP, lasciando allo stesso server il compito di assegnare l'IP. Se la rete utilizza il protocollo TCP/IP con indirizzi predefiniti, è necessario indicare il nome della macchina che fungerà da "master", ovvero che raccoglierà e rilascerà le immagini, e l'indirizzo della macchina ricevente. Un aspetto molto importante da considerare: le immagini devono essere contenute in un qualsiasi disco della rete che sia formattato a FAT16 o FAT32. Qualora si usasse un disco fisso con file system NTFS di Windows NT, il dischetto DOS non riuscirebbe a mappare la directory delle immagini in quanto non sarebbe in grado di leggerla. E' tuttavia possibile creare un'immagine di una partizione formattata con qualsiasi file system; nel caso di computer in cui è installato Windows NT con file system NTFS, i programmi riescono a leggere la partizione e a crearne un'immagine senza alcuna difficoltà; devono solo depositarla in un computer, o in un disco, che sia formattato con file system FAT. Vediamo ora come organizzare la creazione di immagini in una rete scolastica. L'hardware necessario Non è richiesto un hardware particolare per effettuare il disk imaging. Serve una rete dati Windows che abbia attivo il protocollo TCP/IP, un computer con un disco in grado di contenere le immagini, formattato con file system FAT. Attualmente, il costo degli hard disk EIDE tende a scendere anche per modelli con capacità elevate. In una rete o in un'aula, su una macchina protetta (non utilizzabile dagli studenti o per gli studenti) o su un server PDC o BDC, si potrebbe installare un disco EIDE da 13/18 Gb. Sembra una capacità molto elevata, ma il costo non sarà di molto superiore a dischi di capacità inferiori. Il software necessario Come già detto, le prime cose da recuperare sono i driver delle schede di rete delle macchine da clonare e il Microsoft Network Client for MSDOS v3.0. Ovviamente occorre un programma di disk imaging. Ne ho provati tre: I link rimandano alle prove effettuate. Concludiamo il lavoro Dopo aver ripristinato l'immagine, utilizzando sia Imageblaster sia Drive Image 3, il minimo che uno possa desiderare è che il computer target funzioni. Non voglio apparire pessimista, ma nel caso di computer in rete questo avverrà ben difficilmente. Per non parlare del caso di computer con hardware differente, che ci obbligherà a reinstallare ciò che è diverso. Anche in presenza di computer perfettamente uguali, si vedrà che quello che ha ricevuto l'immagine non verrà accettato dalla rete. Il motivo è semplice: esso ha lo stesso nome dell'originale e quindi ne deriva un conflitto. Per computer Windows NT, vi è anche il SID a creare problemi. Il SID è il "Security ID", ovvero l'identificatore di sicurezza che deve essere univoco per ciascuna macchina della rete. Per ovviare al problema di due macchine con SID uguale, si può utilizzare il programma freeware Sidgen, disponibile insieme a Imageblaster o prelevabile dal sito Altiris. In teoria, stando alla documentazione, con l'esecuzione di Sidgen le cose dovrebbero andare a posto. Quanto a me, non ho avuto problemi a rimettere nel dominio una macchina clonata grazie a una semplice procedura:
Per capire meglio i vantaggi di questa soluzione, basta pensare quanto tempo, invece, dovrebbe essere impegnato a reinstallare il sistema operativo e tutto il software. Certo, eventuali dati presenti sulle singole macchine sparirebbero, ma nella filosofia di una rete dovrebbe essere evitato l'utilizzo dei singoli hard disk come depositi di materiali, preferendo per questo le cartelle personali (home folder) del server. |