Ragioniamo di costi

Una rete informatica costa un bel po’ di soldi. Il finanziamento necessario è determinato da questi fattori:

  • il numero degli utenti;
  • l’ampiezza della superficie su cui gli utenti sono distribuiti;
  • le applicazioni ed i servizi necessari agli utenti;
  • la velocità richiesta nel trasferimento dei dati;
  • la complessità della rete;
  • i criteri di progetto.

Una rete in cui viene utilizzato come client un solo tipo di computer è molto più semplice da realizzare, da amministrare e da mantenere e perciò risulta molto più economica di una rete in cui sono presenti molti computer diversi.

Una rete che deve erogare servizi di video conferenza o distribuire file audio e video di grosse dimensioni è notevolmente più costosa di una rete che debba garantire soltanto l’accesso alla posta elettronica.

Durante la fase di pianificazione è molto importante stabilire un criterio di priorità e distinguere tra i servizi necessari agli utenti e i servizi che non sono indispensabili. C’è davvero bisogno di funzionalità di videoconferenza all’interno di un istituto?

I finanziamenti destinati alla implementazione di reti informatiche nelle scuole italiane sono ancora modesti. Abbiamo accumulato un ritardo di dieci anni rispetto agli Stati Uniti e di tre o quattro almeno rispetto alle altre nazioni europee. I meccanismi di spesa non sono adeguati ai tempi di sviluppo delle tecnologie. Nelle more delle gare d’appalto, si finisce sempre per comprare macchine già datate.

In una logica di autonomia, però, non è detto che tutti i denari necessari debbano sempre e di necessità arrivare dallo stato. Proviamo ad immaginare un progetto didattico forte centrato sulle nuove tecnologie. Un programma di lavoro che espliciti chiaramente obiettivi formativi condivisi dai membri della comunità in cui opera la scuola. Che possa costituire un momento di crescita e di sviluppo per la comunità intera. Del quale si possano far carico non soltanto gli insegnanti, ma i genitori, i rappresentanti e gli amministratori degli enti locali, i dirigenti aziendali presenti sul territorio. In cui siano coinvolti gli alunni.

Non è detto che il bilancio di una scuola possa prevedere soltanto le spese. Ci sono istituti avanzati che prestano servizi qualificati al territorio per mezzo della infrastruttura informatica e ne ricavano entrate che vengono ripartite tra la maggior retribuzione degli insegnanti e l’ampliamento o l’aggiornamento della rete.

 

I costi di esercizio

Una corretta pianificazione deve tener conto, nel progetto iniziale, dei costi di gestione della rete che, diversamente, cadrebbe rapidamente in disuso. Negli ambienti aziendali si valuta necessario un operatore tecnico a tempo pieno ogni 90-100 utenti. In una scuola è molto difficile avere disponibili le medesime risorse economiche ed umane. Sicché, gli insegnanti e gli alunni sono sempre coinvolti nella amministrazione della rete. Questo va benissimo, dal punto di vista educativo, perché le competenze di base sulle tecnologie dell’informazione debbono divenire il più possibile pervasive, ma rischia di trasformare l’infrastruttura informatica di istituto in una sorta di laboratorio sperimentale sempre aperto e poco funzionante.

Neppure è possibile rivolgersi ad una assistenza tecnica qualificata (mi raccomando: qualificata e certificata: chiedete sempre ai vostri fornitori quali certificazioni aziendali di prodotto hanno acquisito) ogni volta che qualcosa non va.

La soluzione è abbastanza semplice: è necessario imparare. Prima di cominciare, naturalmente. Meglio non improvvisare.

La manutenzione e l’aggiornamento delle macchine e della infrastruttura di rete sono voci importanti dei costi di esercizio. Se il progetto è corretto, gli utenti useranno la rete sempre di più e chiederanno nuovi servizi.

L’hardware è soggetto a veloci processi di obsolescenza. I computer di oggi non saranno in grado di supportare le tecnologie disponibili tra tre anni. Non ha molto senso istruire gli alunni su programmi che nessuno usa più. Tra i costi di gestione deve essere previsto un aggiornamento periodico dell’intero sistema informatico.

Vanno messi in debito conto i costi di formazione degli amministratori e degli utenti della rete. Deve essere una formazione qualificata, continua e di alto livello.

Nel modello di laboratorio informatico attuale i costi di gestione sono rappresentati soprattutto da:

  • spese di stampa (carta, cartucce, riparazione stampanti);
  • riparazione di dispositivi guasti o, più spesso, danneggiati da un uso improprio.

In una rete ben progettata i costi di stampa sono ridotti. La maggior parte dei documenti è distribuita in formato elettronico mediante procedure rapide, efficienti, economiche. Gli utenti riescono ad accedere ai client e ai dispositivi di periferica in modo strutturato e deterministico, mirato e produttivo. Non "esplorano" i computer e la rete e non procedono per tentativi. Ricevono una formazione coerente e continua. I guasti provocati da un uso non appropriato delle attrezzature diminuiscono in modo drastico.

Una rete che rappresenti il luogo elettivo e privilegiato della comunicazione all’interno dell’istituto e con il mondo esterno consente importanti economie di scala. Alcuni costi amministrativi e di esercizio sono ridotti a zero. Le spese materiali per la corrispondenza, la cancelleria, le fotocopie, i registri, la documentazione di lavoro, le comunicazioni interne sono minime. È possibile realizzare notevoli risparmi nella gestione delle risorse umane.

 

I costi delle infrastrutture

Negli progetti destinati ad ambienti aziendali i costi di realizzazione di una rete informatica sono ripartiti in questo modo:

Software 40%
Client 35%
Server ed altri dispositivi di rete 20%
Infrastrutture (cavi e dispositivi di distribuzione passivi) 5%

La durata media dei componenti hardware della rete può essere stimata così:

Client e server 36-48 mesi
Dispositivi di rete attivi (hub, switch, router) 5-7 anni
Infrastrutture (cavi e dispositivi di distribuzione passivi) 20-25 anni

 

Le infrastrutture di rete coprono una percentuale molto piccola della spesa complessiva e vengono utilizzate per un periodo molto lungo. Il criterio sarà, perciò, realizzare la migliore infrastruttura di rete possibile.

Non vale la pena cercare di risparmiare sui cavi. La minore spesa, nel complesso del progetto, è praticamente irrilevante. I cavi più economici trasferiscono i dati ad una velocità minore e sono generalmente meno affidabili. Se diventasse necessario aggiornare la rete per garantire una velocità di trasferimento dati più alta, non sarebbe molto simpatico accorgersi di dover sostenere da capo le spese di installazione del sistema di cablaggio.

Non vale la pena di risparmiare neppure sul numero delle porte di collegamento delle macchine alla rete. È un buon criterio prevedere l’installazione di almeno 4-6 porte per classe. Non sarà adesso, ma prima o poi avremo più di una macchina per aula. Qualsiasi altra ipotesi significherebbe rassegnarci al ruolo di paese "in via di mancato sviluppo".

Una infrastruttura progettata con cura durerà a lungo, non darà problemi e garantirà nel tempo servizi stabili ed efficienti. Una infrastruttura già datata all’installazione, male realizzata e sottodimensionata potrebbe rendere la rete inutilizzabile in tempi molto brevi.

 

Ricapitoliamo

Una rete informatica destinata alla didattica è il risultato di un progetto formativo che prevede un’accurata fase di pianificazione e coinvolge tutte le componenti dell’istituto. La fase di pianificazione deve essere fondata sul piano di offerta formativa. In corso di pianificazione va realizzata un’accurata ricognizione delle strutture esistenti e dei bisogni degli utenti. La pianificazione deve esplicitare in modo chiaro gli obiettivi didattici di progetto e prevedere fasi di valutazione intermedie e finali. Il progetto deve essere condiviso, capace di liberare energie creative, suscitare entusiasmo ed aggregare consenso. Le competenze in gioco non sono soltanto tecniche ma, prima di tutto, didattiche.

L’analisi dei costi deve essere attenta e svolta sul medio e lungo periodo (durata, manutenzione, aggiornamento delle attrezzature). Deve essere realizzata un’analisi realistica delle risorse umane necessarie al funzionamento della rete. Debbono essere previste fasi periodiche di aggiornamento qualificato per gli amministratori e per gli utenti.

Un buon investimento ha per risultato una rete che è:

  • effettivamente utilizzata dagli utenti;
  • stabile;
  • economica, perché si guasta poco e richiede modesti interventi tecnici;
  • espandibile;
  • semplice da usare e supportare.

(continua)