Premessa: Oggi si sente sempre più parlare di "Open or flexible Learning" ovvero di tutte le forme di apprendimento dove l’efficacia formativa non è legata alla presenza dell’insegnante e degli allievi in un medesimo luogo ed in un medesimo tempo. La filosofia del distance and open Learning si fa strada negli ultimi decenni del Novecento, è una radicale rivoluzione che si coniuga sinergicamente con la comunicazione mediata da computer. Tale metodologia didattica ha ricevuto uno straordinario impulso dall’avvento delle reti (Internet, Web) e con i nuovi modelli della conoscenza, di taglio costruttivistico e sociale. E’ così che scaturisce una nuova filosofia della "formazione in rete" che viene indicata nel linguaggio internazionale con varie espressioni. Le reti telematiche sollecitano così una ridefinizione dei modelli dell’autoformazione e della formazione a distanza, tendendo a ricollocarli all’interno di una concezione negoziale cooperativa e pluricentrica dell’apprendimento che né il libro di testo ne le altre forme tradizionali di istruzione a distanza potevano consentire.

In questo contributo intendo sintetizzare gli elementi principali di una metodologia per l’innovazione e sperimentazione didattica che si avvale di collaborazione mediata da computer che alcuni definiscono "ricerca azione on line" attraverso una piattaforma.

Con questa forma collaborativa ho anche cercato di rispondere a interrogativi, che spesso sono fonte di dibattito tra noi insegnanti quali:

  • " in che modo insegnare affinché non si deprimano le potenzialità di eccellenza che alcuni giovani manifestano?"
  • "come differenziare l’insegnamento per evitare sia il rischio di appiattimento verso il basso sia quello di una più subdola selezione ottenuta attraverso un velleitario tentativo di innalzamento verso l’alto?"
  • "in questa società complessa, dove l’insegnante ha a disposizione varie tecnologie, anche se emergenti, a cosa dovrà servire la classe? Come dovrà o potrà essere il suo programma?"

L’esperienza è nata per caso lo scorso anno scolastico, quando un collega di un I.P.S.I.A., mi ha chiesto di testare una piattaforma locale come docente. Ringrazio ancora tale collega che mi ha dato così l’opportunità di realizzare attraverso la piattaforma, una scuola "senza pareti".

Ho accolto con entusiasmo la proposta perché così potevo supportare, amplificare nonché agevolare il lavoro didattico svolto in una 3ª liceo linguistico, classe nella quale gli alunni, suddivisi talvolta a piccoli gruppi, si assentano in periodi asincroni per svolgere le attività di soggiorni studio presso Istituti all’estero, costringendo l’insegnante a fermarsi spesso con il programma.

La piattaforma @pprendo. Matrice Attiva s.r.l. di Terranuova Bracciolini, Arezzo, ha sviluppato una piattaforma per l'elearning, denominata @pprendo, per la fruizione on line di ogni tipo di contenuto multimediale, e conforme agli standard AICC/SCORM, è realizzata in tecnologia ASP/ASP.NET con Database SQL. La piattaforma di e-learning @pprendo comprende la possibilità di creare e modificare i propri corsi direttamente on-line via web in maniera semplice ed intuitiva. Tramite un’interfaccia che assomiglia molto ad un word processor si possono costruire in modo WYSIWYG i corsi o modificare quelli esistenti. Io ho avuto la possibilità di usarla come docente editore. La piattaforma non è gratuita.

Analisi iniziale della classe: Lo studente medio della classe aveva capacità elaborative medio alte non sempre supportate da impegno costante e da un adeguato metodo di studio che gli permetteva di apprendere efficacemente la matematica. Ho creato una classe virtuale che ha permesso l’abbattimento delle mura della scuola, facendo sì che agli alunni restassero a stretto contatto con l’insegnante anche se non presenti fisicamente nella stessa aula.

Attraverso la piattaforma abbiamo chiarito nuovamente il concetto di "variabile" per poi definire la "funzione" facendo notare che questa è alla base di tutte le scienze dando origine ad una infinità di scoperte talvolta sorprendenti. Approfondendo la ricerca abbiamo visto che la struttura a doppia elica del D.N.A. è stata scoperta grazie all’analisi di Fourier, completata sperimentalmente dalla diffrazione ai raggi X; ed ancora che, le immagini straordinarie costruite con i frattali presuppongono uno studio approfondito delle funzioni matematiche. Infine che, nella fisiologia sensoriale, la legge "psicofisica" di Fechner descrive come varia il valore di una sensazione in funzione del fenomeno che la provoca. Studiando la figura di Cartesio siamo arrivati alle rette e alle circonferenze.

Lo "spazio scenico" delle lezioni si è così ampliato e notevolmente potenziato, permettendoci, a piccoli gruppi ed in base all’interesse degli alunni, di analizzare testi scientifici e di discutere su articoli trovati su riviste specialistiche e nella rete.

Abbiamo integrato la pratica scolastica con esempi costruiti attraverso lo strumento micromondo Cabrì-géomètre che ha permesso agli studenti di comprendere il significato teorico di costruzione, di assioma e teorema.

Nuovo modo di essere insegnante

Ho potuto mettere le lezioni sul Web e ho usato la classe per la discussione. Quante volte noi in classe, con l’insegnamento tradizionale, ci preoccupiamo se andiamo troppo veloce o troppo lenti? Usare il tempo in classe per la discussione è risultato decisamente efficace. Ho avuto anche l’opportunità di condurre le discussioni online che, se ben gestite, risultano significative e coinvolgenti.

Il programma in questo nuovo scenario è diventato una guida allo studio, un tool di navigazione che gli studenti hanno usato per accedere a tutte le parti del piano di studio. Così io docente, nella piattaforma mi sono trasformata in "Tutor facilitatore" indicando all’allievo una via privilegiata (se vuoi meglio comprendere, devi fare i tali esercizi, sottolineare il brano, analizzare il periodo storico ed il contesto sociale, ecc.).

In questo modo l’alunno viene guidato nella scelta di tre strade che spesso si intrecciano tra loro: la fantasia, la pazienza e il ragionamento.

Quello che ho adottato può essere definito soft dell’Open Learning, poiché prevede un lavoro nell’istituto scolastico (in presenza, 3 ore settimanali) e indicazioni per percorsi "aperti" in @pprendo (2 ore settimanali in media).

Lo studente, grazie alla guida sapiente e al lavoro costante del docente, è stato in grado di reperire in qualsiasi istante: approfondimenti didattici, indicazioni sui programmi da svolgere, informazioni sui compiti in classe ed a casa, il calendario delle prove, link e siti di riferimento, bibliografie selezionate ed un forum ed una chat che favorivano la comunicazione studente-studente e studente-docente.

Attraverso il tracciato delle attività ho scoperto quale metodologia di studio preferiva il singolo studente. Alcuni alunni preferivano studiare ore e ore e poi concedersi una lunga pausa, altri preferivano prima avere una visione generale e poi approfondire, altri ancora raccogliere molto materiale, girovagando, ed infine, dopo discussione con alcuni compagni sintetizzare il loro lavoro.

Con la piattaforma ho potuto offrire ai miei alunni più punti di accesso promettenti, adeguati alle diverse intelligenze. Dunque con questa esperienza di insegnamento on line, dove l’insegnamento è indipendente dal tempo e dallo spazio, lo studente raggiunge gli obiettivi indicati dal docente seguendo tempi, ritmo e modalità personalizzate.

L’e-learning ha permesso a tutti gli allievi di conseguire il raggiungimento degli obiettivi minimi valorizzando le competenze possedute, evitando l’esperienza del fallimento che indubbiamente risulta essere negativa in termini di frustrazione e motivazione a proseguire nello studio della disciplina.

Concludendo. Le tecnologie stanno rapidamente modificando la nostra società e si sentirà sempre più parlare di "Società della conoscenza". La conoscenza si formerà sempre più in rete e il processo di formazione della conoscenza sarà supportato dalle potenzialità delle tecnologie sul piano comunicativo, progettuale e creativo. L’impatto di tale innovazione sulla struttura tradizionale della scuola sarà inevitabilmente molto alto. Moore afferma "negli anni a venire sarà sempre più necessario modificare le classiche pratiche pedagogiche per cui le nostre scuole sono organizzate, come anche le istituzioni che supportano questa pratiche". L'innovazione tecnologica, quindi, dovrà essere accompagnata da un rinnovamento della didattica, esserne il presupposto, il riscontro. Per noi docenti diventa necessario non solo acquisire nuove competenze ma anche riflettere sulle potenzialità delle tecnologie come occasioni di innovazione didattica, in relazione al contesto in cui si opera. La "scuola senza pareti" implica una ridefinizione del ruolo del docente e contestualmente profonde modifiche nell’organizzazione didattica, soprattutto in termini di flessibilità e coordinamento tra docenti.

Sperimentare, d’ora in poi, in verità, significherà anche questo.

Bibliografia:

  • Paola, D. (2001), Nuove tecnologie e innovazione curriculare. Uno sguardo al passato per cercare di delineare le prospettive. Atti convegno TED, Genova.
  • Mariotti, M.A. (1996), Costruzioni in geometria, su L'insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate. 19B, n.3.
  • Calvani A., M.Ranieri , (2003)Mod 5.1. C.M.55, Valore aggiunto delle reti telematiche alla didattica.
  • Calvani A. (2000), Elementi di didattica, Problemi e strategie, Roma, Carocci.
  • A. Calvani e M. Rotta "fare formazione in Internet" Erickson
  • P.C Rivoltella "Costruttivismo e pragmatica della comunicazione on line. Società e didattica in Internet" Erickson
  • A.Calvani, (1998) Ricerca azione on-line, nuovi modelli per l''innovazione e sperimentazione educativa, in Td. (2001)Educazione,comunicazione e nuovi media, UTET.
  • Vygotsky L.S. Il processo cognitivo. Boringhieri, Torino,1987.

Sitografia: