Ovidio, Metamorfosi IV, 53 sgg.
Orfeo ed Euridice
Si prendeva un sentiero in salita attraverso il silenzio, arduo e scuro
con una fitta nebbia. I due erano ormai vicini alla superficie
terrestre: Orfeo temendo di perderla e preso dal forte desiderio di
vederla si voltò ma subito la donna fu risucchiata, malgrado
tentasse di afferrargli le mani non afferrò altro che aria
sfuggente. Così morì per la seconda volta ma non si
lamentò affatto del marito (di cosa avrebbe dovuto lamentarsi se
non di essere stata amata così tanto?) e infine gli diede
l'estremo saluto.