Si è svolto nei giorni scorsi a Milano, nell’ambito del II Expo dell’Educazione e del Lavoro, un Seminario organizzato dal MIUR sul tema "Il sistema informativo per la scuola della riforma"

Erano presenti il Direttore Generale Sistemi Informativi del MIUR ing.Alessandro Musumeci e gli ispettori Anna Rita Bove, Letizia Melina e Giuseppe Marucci.

Lo scopo del Seminario era quello di illustrare le prospettive di sviluppo e le novità legate ad un sistema informativo che, come è stato chiarito nella introduzione di Musumeci, è stato progettato ed implementato in una realtà assai diversa sia per i dati da trattare che per i soggetti che doveva coinvolgere inizialmente.

Musumeci ha informato che sono state risolte le vicissitudini legate all’appalto dei servizi informatici del Ministero e che la complessità dei cambiamenti ipotizzati, con il coinvolgimento sempre più ampio non solo dei docenti ma anche delle famiglie e degli studenti, ha portato alla conclusione della necessità di un ridisegno complessivo del sistema informativo piuttosto che la continuazione di una prassi di adattamenti rispetto al modello iniziale.

Il Direttore Generale ha anche annunciato la decisione di proseguire, a partire dal prossimo anno, le iniziative di formazione Fortic, la cui gestione sarà affidata alle Direzioni scolastiche regionali.

Il contributo dell’ispettrice Bove è stato centrato sull’analisi dei cambiamenti delle infrastrutture di rete legati ad un ampliamento dei soggetti coinvolti nel processo di fornitura di servizi.

Ricostruendo le tappe che hanno caratterizzato lo sviluppo del sistema informativo, la dott.ssa Bove ha ricordato come il sistema sia nato dalla creazione di SIMPI nel 1975 che era stato progettato per informatizzare il flusso di dati (sostanzialmente relativo ai docenti) provenienti dalle scuole.

Le grandi dimensioni del sistema, paragonabile a quello di una banca, hanno reso necessaria una serie di cambiamenti sempre interni, però, ad un modello di sistema informativo concepito per l’amministrazione.

Di qui la creazione di una Intranet che è servita sia per raccogliere i dati che per trasmettere, in maniera capillare, alle scuole le circolari e tutta la produzione normativa del Ministero.

Il passo successivo è stata, con l’abbandono della Intranet, la creazione di applicazioni Web based per le segreterie ma anche la scelta di privilegiare, per la formazione sia del personale docente che per il personale ATA , piattaforme di formazione a distanza in grado di garantire l’accesso a grandi numeri di soggetti da formare con un modello misto di formazione a distanza ed in presenza.

Di qui la necessità, ha affermato la dott.ssa Bove, di ridisegnare, secondo un modello di sistema aperto, un nuovo SIDI, acronimo di Sistema informativo dell’Istruzione, in grado di raggiungere gli uffici amministrativi, i docenti, le famiglie e gli studenti.

Questo nuovo sistema, ha affermato la dott.ssa Bove, deve essere in grado di coniugare le potenzialità dell’informatica con le esigenze delle scuole autonome e sarà centrato sul ruolo delle Direzioni scolastiche regionali

Più strettamente legato ai temi della riforma della scuola l’intervento dell’ispettore Marucci.

Egli è partito dalla considerazione che uno degli aspetti più importanti del processo di riforma avviato dal Ministro Moratti è la personalizzazione dei percorsi di studio secondo un processo educativo che valorizzi la persona.

In questa prospettiva le Tic, ha affermato Marucci, per la loro trasversalità, diventano uno strumento importante per sviluppare una logica di lavoro laboratoriale.

Il laboratorio, ha affermato ancora Marucci, non è un luogo ma una modalità didattica e le Tic vanno perciò considerate in un’ottica a tre dimensioni: quella di disciplina scientifica, quella di disciplina tecnologica e quella di strumento di lavoro.

L’informatica come strumento di lavoro diventa la chiave di volta dell’impostazione laboratoriale.

Marucci ha anche fatto riferimento al lavoro di ridisegno degli indirizzi di studio della scuola del secondo ciclo e, in particolare, in riferimento alle ipotesi di esubero del personale di alcune classi di concorso, ha parlato di una possibile ipotesi di lavoro relativa ad una figura di responsabile o comunque di figure di riferimento per le TIC, di docenti esperti, non necessariamente docenti dell’informatica come disciplina formale, da introdurre nel nuovo sistema scolastico.

L’intervento dell’ispettrice Melina ha dato conto di una serie di iniziative che hanno coinvolto le scuole in progetti come il "Canale Web Aerospaziale" in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana , il progetto "Biblioteche nelle scuole" e quello relativo allo studio digli allievi ospedalizzati "Hospital School Home@network"

Nel dibattito che è seguito alle relazioni ci sono stati interventi di una docente di Trattamento testi (una delle discipline che sembrerebbe destinata ad essere eliminata come pure le Discipline giuridiche ed economiche nel sistema dei nuovi Licei) che ha chiesto di esplicitare meglio la ipotesi di riqualificazione del personale docente in relazione agli sviluppi delle Tic nelle scuola.

Chi scrive, in un intervento che riprendeva il discorso della "trasversalità" delle Tic fatto dall’ispettore Marucci, ha invitato ad assumere un atteggiamento culturale preventivo in relazione ai docenti in esubero, quindi non necessariamente insegnanti dell’informatica disciplinare, da impiegare, anche dopo iniziative di riqualificazione e riconversione, nelle attività laboratoriali.

Le risposte di Musumeci e Marucci sono state "tranquillizzanti" sugli esuberi ed in termini problematici per quanto riguarda l’introduzione di nuove figure professionali in relazione alle Tic.

In particolare Musumeci, in risposta ad un intervento di un collega che sollecitava la introduzione di figure di amministratori di rete, anche in coerenza con la formazione Fortic C1 e C2, ha risposto di avere perplessità ad immaginare docenti che, distolti da un ruolo più immediatamente didattico, si occupino di gestire le reti.

Siamo consapevoli, ha affermato ancora Musumeci, che il problema della gestione delle reti esiste, ma ci sono perplessità ad immaginare figure di docenti avulse dal contesto didattico.

All’osservazione di una collega che, polemicamente, chiedeva che ricaduta potesse aver allora la formazione C1 e C2, la risposta è stata che il dibattito proseguirà….in altra sede.